L’Angelo con il cartiglio arriva ad annunciare la nascita di Cristo ai pastori: questo tema è proprio ciò di cui parla Tarsia nel capitolo in cui viene inserita l'incisione. Al centro della composizione è rappresentato un piccolo bambino. Tarsia si sofferma anche sui passaggi specifici del dialogo tra l’angelo e i pastori. In Vita della gloriosa Vergine Maria di Bartolomeo Meduna c’è un’illustrazione analoga (12-13 [2] 4. 10). In entrambe le illustrazioni si riscontra la presenza dell’angelo che regge il cartiglio «Gloria in excelsis Deo». La rappresentazione dell’Annuncio ai Pastori come episodio preso singolarmente non è molto diffusa nel Cinquecento. Però nel primo trentennio del Seicento, in area napoletana, ci fu un pittore molto influente che è stato soprannominato Maestro dell’Annuncio ai Pastori. Il pittore anonimo prende il suo nome dalla tela conservata in un museo di Birmingham e a lui vengono attribuite una serie di opere ad essa stilisticamente affini. Nell’opera inglese, così come nell’illustrazione, i pastori sono colti di sorpresa dagli angeli, alzano le braccia e hanno dei volti visibilmente stupiti.

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